• Svezia
  • Norvegia
  • Danimarca
- 2025 - 90'
Lingua: Svedese, turco e farsi - Sottotitoli: Italiani
Anteprima: Italiana

SINOSSI

Dopo i violenti scontri tra polizia e manifestanti al vertice europeo di Göteborg nel 2001, un’indagine governativa concluse che la polizia svedese aveva bisogno di comprendere più a fondo i movimenti politici, con molti giovani in uscita dai partiti tradizionali e impegnati per la giustizia sociale e il clima, perché i metodi adottati rischiavano di aggravare le tensioni invece di placarle. Fu creata così la “Polizia del dialogo”, una unità speciale con base a Stoccolma, operativa a tempo pieno. Nel 2022, tra manifestazioni di ogni genere, copie bruciate del Corano e proteste per il clima, la regista Susanna Edwards ha iniziato a seguire gli agenti nella loro missione di salvaguardare la libertà di espressione di tutti, il diritto a riunirsi in spazi pubblici e protestare. Il team lavora costantemente sul crinale tra personale e professionale: quando indossano l’uniforme devono mettere da parte le loro opinioni, ma sono spesso le loro esperienze e l’abilità nell’instaurare un rapporto di fiducia a ridurre la tensione in momenti complicati. In una società polarizzata, la squadra è unita dal senso dell’umorismo e da una vocazione comune: difendere la democrazia usando il dialogo come unica arma.

Festival:
  • Göteborg
  • CPH:DOX
  • Movies that Matter
  • Docs Barcelona
  • Crossing Europe

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Sito ufficiale


BIOGRAFIA

Susanna Edwards lavora sia nel cinema narrativo che documentario. Nel 1996 ha vinto il premio svedese Guldbagge per Sunshadow, un documentario sulla torera Cristina Sánchez, che è stato distribuito in 35 paesi e ha vinto numerosi premi internazionali. Nel 2000 ha ricevuto una nomination al Guldbagge per il suo film Respect!, che segue quattro ragazze adolescenti di Farsta, alla periferia di Stoccolma. Il suo primo lungometraggio narrativo, Keillers Park del 2006, è una storia d'amore senza lieto fine. Nel 2013 Dance My Heart Out, girato a Cuba, ha vinto il premio VIZE 97 della Fondazione Dagmar e Václav Havel, un prestigioso riconoscimento per i diritti umani. Nel 2017 ha realizzato il documentario Golden Girl, sulla pugile svedese Frida Wallberg, e completato Capturing the Divine, sulla cantante anglo-egiziana Natacha Atlas.


DICHIARAZIONE

Ricordo un episodio alla fine degli anni '80, un Primo Maggio, quando stavo dando un passaggio a un amico sulla mia bicicletta. Un agente di polizia ci gridò da lontano che era vietato, gli risposi al volo e continuai a pedalare. Poi sentii l'agente gridare: “Maledetti bolscevichi!”. L'adrenalina iniziò a salire e risposi urlando: “Maledetti fascisti!”. Se fossi stata più grande e forte, e non in bicicletta, probabilmente avremmo finito per litigare. Anni dopo, quando ho sentito parlare di un'unità della polizia svedese chiamata “Polizia del dialogo”, mi sono incuriosita. Chi sono? Come lavorano? Dopo più di un anno trascorso a costruire un rapporto di fiducia e districarmi nella burocrazia per ottenere le autorizzazioni, ho potuto sbirciare in un mondo che pochi conoscono. Per me, questo è un film su una scelta esistenziale: dove gli altri vedono rischi e minacce, la dialogue police deve concentrarsi sulle opportunità. Lavorano con diplomazia e dialogo invece di ricorrere al linguaggio del potere e dell'oppressione. A questo si aggiunge l'umorismo, che si ritrova sia all'interno della squadra che nelle loro interazioni con l’esterno. Con questo film voglio mettere in evidenza l'importanza dell'umanità, del rispetto per ognuno, della curiosità verso le persone, della disponibilità ad ascoltare chi ha opinioni diverse, in linea con i principi della libertà di espressione.
Susanna Edwards


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